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Rinnovata la tradizionale apertura

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Sepolcri, pellegrini ed il valore del numero Sette

CIVITAVECCHIA - Rinnovata la tradizionale apertura dei Sepolcri. Ieri, sin dal tardo pomeriggio, tantissimi i Civitavecchiesi (e non) che hanno fatto visita alle Chiese della nostra Città per ammirare la suddetta. Una tradizione antica che affonda le sue radici

nella riflessione sui misteri della passione e della morte di Gesù. Un connubio tra fede e tradizione che annualmente si rinnova il Giovedì Santo. In tutte le Chiese sono stati allestiti con fiori e addobbi appositi altari di reposizione, dove viene appunto riposta e conservata l'Eucaristia dopo la messa vespertina. Altro elemento della tradizione è il "giro delle sette Chiese" per pregare nei Sepolcri. In epoca medievale vi era la consuetudine per i pellegrini di visitare le sette maggiori Basiliche della città, azione che veniva svolta la terza domenica dopo Pasqua.

Pellegrini a Roma: Giubileo e giro delle Sette Chiese

A partire dal primo Giubileo, quello del 1300, il Pontefice Papa Bonifacio VIII aveva menzionato le tappe che il Pellegrino Cristiano doveva effettuare. Questi ultimi si recavano in visita alle tombe degli apostoli e dei martiri, anche di coloro sepolti fuori dalla cinta muraria. Quindi, i pellegrini che giungevano nella Città Santa si recavano presso la Basilica di San Pietro (detta Patriarcale o Papale) e pregavano davanti alla Tomba dell'Apostolo Pietro (una delle tre principali e grandi Peregrinationes Maiores, ndr). Nel medesimo giorno dovevano fare il giro di altre sei Basiliche romane, al fine di ottenere l'indulgenza plenaria. Il percorso proseguiva con la visita dei seguenti edifici sacri: San Paolo Fuori le mura (Patriarcale), San Giovanni in Laterano (Patriarcale), Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo Fuori le Mura e Santa Maria Maggiore (Patriarcale).

Il numero Sette nella Sacra Bibbia

Da dove deriva il numero Sette? In realtà la radice affonda nelle Sacre Scritture e lo stesso viene spesso utilizzato per indicare Completezza. Dal libro di Giosué, fedelissimo collaboratore di Mosé, che guidò il popolo eletto nella terra che Dio gli aveva promesso e ne organizzò la distribuzione fra le tribù d'Israele. Nel passo relativo alla presa di Gerico egli scrisse: "Al settimo giorno si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città" (Giosuè 6:15). Il numero sette è ricorrente all'interno della Bibbia: sette sono i giorni impiegati da Dio nella Creazione "allora Dio nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto" (Genesi 2:2-3). Nel libro del Levitico sono presenti anche regole e norme diffuse dai sacerdoti d'Israele, appartenenti alla tribù di Levi. Nel rito per i sacrifici espiatori dei sacerdoti Dio disse a Mosè di riferire agli israeliti: "Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà il sangue del giovenco e lo porterà nell'interno della tenda del convegno; intingerà il dito nel sangue e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo del santuario" (Levitico 4:5-6). Sempre nel Levitico, in occasione dell'Anno Giubilare, "Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni" (Levitico 25:8). Riguardo alle minacce per la trasgressione della legge: "Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati." (Levitico 26:18). Nel libro dell'Apocalisse di Giovanni, visione introduttoria: "Questi è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese" (Apocalisse 1:20). Nel secondo sogno: la bestia del mare "Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo" (Apocalisse 13:1).  La prostituta famosa "Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re" (Apocalisse 17:9). La ripetizione del numero sette all'interno della Bibbia, indica anche un'azione che non ha un limite: "Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: <<Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?>> E Gesù gli rispose: <<Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette>>" (Matteo 18:21-22)

Servizio, foto ed approfondimento storico a cura di Sara Fresi

 

 

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