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Rifiuti, altri percorsi illeciti?

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Legambiente Lazio: <<Sostegno totale a Forze dell'Ordine ed Inquirenti>>

ROMA - Un’indagine venuta alla luce nelle ultime ore racconterebbe di percorsi illeciti nel ciclo dei rifiuti che, attraverso presunti falsi nelle declassificazioni di pericolosi in "non pericolosi", ne avrebbe permesso la gestione in siti inidonei e non autorizzati al trattamento speciale, con un risparmio complessivo per alcuni gestori dei siti interessati. A ricordalo è Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio:

<<Se fossero confermate, dette declassificazioni sarebbero gravissime. Attendiamo e sosteniamo il lavoro di Forze dell'Ordine ed Inquirenti perché sia fatta pulizia nel ciclo dei rifiuti laziale. Ora si deve uscire dalla dittatura delle discariche ed avviare un ciclo virtuoso. Questo può avvenire solo con un buon Piano Rifiuti regionale, con l'estensione del “porta a porta” dovunque e con l'applicazione della Tariffa puntuale secondo il principio “chi inquina paga” nei Comuni così come legiferato ad agosto 2016 dalla Regione stessa>>. I cittadini del Lazio hanno già dato troppo in termini di qualità della vita e salute alla malavita dei rifiuti in un periodo ultraventennale di disastri gestionali. Quest'ultima indagine dimostra che c'è ancora molto da lavorare per ripulire completamente i nostri territori ed avviare un sano ciclo di conferimento, raccolta e smaltimento dei suddetti nel quale nessuno dei vecchi circuiti debba poter mettere più piede>>.

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