Passa la Statua di Santa Ferimina; ottimo momento per il business degli abusivi
CIVITAVECCHIA - Quante chiacchiere ( e continuiamo a non parlare dei dolci tipici ) in questa nostra Città che una volta era d’Incanto. Quante sull’accoglienza, sull’integrazione, sul rispetto dei Culti e delle dignità altrui. Tante; fin troppe. Difatti,
ieri pomeriggio, anche ( e forse a maggior ragione ) al passaggio della Statua della nostra Patrona, Santa Fermina, i componenti di una specifica comunità ospitata ( e volutamente rispettata ) a Civitavecchia, non hanno mancato, lungo il suo centralissimo Corso Marconi, di dare vita all’ormai usuale ( o meglio: tradizionale ) mercatino abusivo ( vedi foto ). Chiacchiere, appunto. Ma mirate. Perché aiutando, negli anni, a diffondere le favolette del “E che male fanno!”, del “Poverelli, pure loro dovranno campare” nonché del “Sono tutti nostri fratelli”, persone ( non solo straniere ) che con certi “ingressi” ci mangiano ( e ci mangiano bene ), stanno di fatto agevolando il rimpinguarsi, oltre che del proprio portafoglio, altresì delle fila di un “esercito” divenuto, giocoforza, pressoché incontenibile. Quanto detto, mirando, per riceverne profitto ( personale o d’organizzazione ) a far tracollare Civitavecchia stessa, in particolar modo alcuni suoi, specifici settori ( vitali per la medesima ) per poi provare a prenderne definitivamente le redini. Passa la Processione; ottimo momento per l’ennesimo business “no Tax”. Tanto, di “fessi” che pagano, ce ne sono eccome; no? Senza contare l’oltraggio perpetrato nei confronti della Patrona suddetta inoltre in altre zone cittadine riservate allo svolgimento dell'evento in suo onore. Abusi visti da tutti, contrastati da nessuno ( o quasi…). Ecco come l’Incanto svanì. |