Tra risatine e balletti, ecco consumarsi in città l’ennesimo dramma umano
CIVITAVECCHIA - Frizioni dall’una e dall’altra parte politica; i protratti mal di pancia di coloro che sono stati, nel tempo, da entrambe; esternazioni colorite a microfono spento ma anche aperto. E tra le scatenanti motivazioni a premessa di un’inscenata protesta, qualcos’altro, di ben più grave, di cui evitiamo volutamente di parlare
in quanto, almeno noi, vogliamo conservare un minimo di decenza. Fatto sta che, ieri pomeriggio, mentre in Consiglio Comunale si assisteva ad una delle pagine più tristi che l’Aula “Renato Pucci” ricordi, e non solo per il massiccio ( necessario ? ) impiego di Forza Pubblica, c’è stato inoltre chi, <<senza lavoro da mesi e del tutto privo di indennità di disoccupazione>> ha provato a far ascoltare la propria voce infine incatenandosi ad una delle porte di ingresso della medesima. Ed intanto che in molti ( noi compresi ) si era presi a seguire i feroci “botta e risposta” tra alcuni Istituzionali e diverse persone in platea ( ed altresì vicendevoli all’interno dei banchi come fuori di essi ), pochi metri più dietro, si andava consumando l’ennesimo dramma umano in una Città, la nostra, ormai, per fin troppi versi, giunta allo stremo. E ce ne vuole, in tal delicatissimo contesto, di coraggio per tirar fuori delle risatine o “coreografare” dei balletti. Ma questo è. |