Tredici i lavoratori “in nero” scoperti dalle Fiamme Gialle lungo la costa laziale
CIVITAVECCHIA - Undici lavoratori completamente “in nero” ( ovvero senza che sia stato preventivamente instaurato un tipico rapporto di lavoro ) ed altri due soggetti irregolarmente assunti, sono stati recentemente identificati dal Reparto Operativo Aeronavale
della Guardia di Finanza nell’area costiera compresa tra Fiumicino e Montalto di Castro. Innumerevoli le operazioni di servizio portate a termine dal Personale della Sezione della Stazione Navale civitavecchiese per contrastare il fenomeno del “lavoro sommerso” lungo la costa laziale. In particolare, i controlli amministrativi, quasi sempre attivati in mare dagli equipaggi delle Unità Navali del Corpo, sono proseguiti a terra, a cura dei Militari qualificati alle indagini economico-finanziarie, nei confronti dei soggetti operanti nel settore della Pesca, della cantieristica navale e del turismo ( stabilimenti balneari ). Uno dei lavoratori irregolari è stato trovato a bordo di un peschereccio, accuratamente nascosto nella stiva, dopo che i Militari stessi avevano intuito che il Comandante del medesimo nascondesse qualcosa. Il suddetto è risultato essere un extracomunitario senza permesso di soggiorno, più volte destinatario di ordine d’espulsione dal territorio nazionale; per cui il datore di lavoro ( l’armatore del peschereccio ) è stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria. In totale, i controlli hanno portato all’accertamento di una evasione contributiva e previdenziale di circa 36.000 euro, ad oltre 14.000 euro di ritenute fiscali operate e non versate ed a sanzioni pecuniarie per i datori medesimi di oltre 45.000 euro. <<I risultati conseguiti in pochi mesi attestano, ancora una volta, l'alto livello di attenzione istituzionale verso questi fenomeni di illegalità e concorrenza sleale nei confronti di coloro che svolgono la propria attività economica, pur faticosamente, nella legalità e nel rispetto delle regole; senza dimenticare gli alti costi sanitari e previdenziali che gli infortuni sul lavoro, sempre immanenti, comportano per la comunità>>.
Foto gentilmente concessa |