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"E la certificazione antimafia?"

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e la certificazioneL'Associazione “Caponnetto” richiede la verifica di eventuali <<anomalie>>

CIVITAVECCHIA - Verificare l’esistenza di eventuali <<anomalie nell’iter di assegnazione di alcuni appalti>> e la presenza ( o meno ) della preventiva richiesta di documentazione antimafia <<in riferimeno a certi contratti>>. Documentazione, mancando la quale l’Ente locale <<potrebbe esser esposto

al gravissimo rischio di infiltrazioni mafiose>>; fatto, quest’ultimo, che, in detta eventualità, risulterebbe <<ancor più deplorevole dalla constatazione che il Comune stesso, sin dal 1 aprile 2009, ha sottoscritto con la Prefettura di Roma uno specifico Protocollo d’Intesa “Ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture”>>. Questo, in estrema sintesi, quanto richiesto in un’urgente missiva inviata dall’Associazione “Antonino Caponnetto” al Commissario Straordinario, Ferdinando Santoriello e, per conoscenza, al Procuratore Capo della locale Procura della Repubblica, Gianfranco Amendola nonché al Coordinatore della Dda di Roma e del Lazio, Giuseppe Pignatone. <<Appare superfluo ricordare - aggiungono dall’Associazione stessa - come il territorio di Civitavecchia sia attenzionato da anni ed sia stato teatro di svariate operazioni antimafia nonché del susseguirsi di numerosi “reati spia”>>. 

 

Nella foto: la referente cittadina della “Caponnetto”, Simona Ricotti

 

 

 

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