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Una illegale "prelibatezza"

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Guardia Costiera-Mosciame di delfino confezionato-1Svolta nelle indagini sul filetto di delfino servito in un Ristorante

CIVITAVECCHIA - Come si ricorderà, nel corso della puntata de “Le Iene”, andata in onda il 29 ottobre 2013, venne dato ampio risalto ad una vicenda riguardante la consumazione, in un Ristorante di una città della Costa laziale, di mosciame di delfino;

mammifero, quest’ultimo, la cui cattura è assolutamente vietata per effetto della Convenzione di Washington sul commercio delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Cites).  Si ricorderà, altresì, la dovizia di particolari con cui dai nostri Colleghi televisivi venisse abilmente ricostruita la storia, le modalità con le quali il Ristoratore entrava in possesso del prodotto ed il nome in codice (“black”) con il quale il medesimo, per prudenza, serviva a tavola la “prelibatezza”. Verificato trattarsi di un noto locale civitavecchiese e nell’intento di far luce su una vicenda dai profili raccapriccianti (stante la relativa uccisione di delfini), la locale Procura della Repubblica apriva un apposito fascicolo, delegando, per i successivi e necessari accertamenti, la nostra Capitaneria di Porto ed il Nucleo Speciale d’Intervento (Nsi) del Comando Generale del Corpo della Guardia Costiera per le attività tecniche investigative. Di recente, la svolta. Detta attività di indagine, protrattasi nel corso dei mesi non appena trascorsi, ha infatti portato all’individuazione dei responsabili della commercializzazione e somministrazione del filetto suddetto, nei confronti dei quali sono stati disposti dei controlli, culminanti con la perquisizione presso le abitazioni e le relative pertinenze nonché nei luoghi nella disponibilità degli indagati. A seguito di ciò, inoltre, sono state rinvenute e sequestrate, a norma dell’art. 252 del Codice di Procedura Penale, delle confezioni sottovuoto contenenti il mosciame in oggetto (vedi foto), pronto per essere venduto, con notevoli ritorni economici. Le indagini medesime proseguiranno ora verso la ricostruzione dell’intera filiera, dalla cattura del prodotto fino al consumo nonché verso la verifica dell’eventuale somministrazione dello stesso in altri Ristoranti della Regione.

 

 

 

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