banner
banner

Developed in conjunction with Ext-Joom.com

cronaca

Traduttore

Non solo Spread

Newsletter

Contatore

Visite agli articoli
14714272

La lungimirante Guardia Costiera

PDF Stampa Email

PescaIllegale2Insieme alla Sea Shepherd per contrastare un nuovo diffuso sistema di pesca illegale

CIVITAVECCHIA / ANZIO - I numerosi sequestri e le sanzioni comminate questa settimana dalla Guardia Costiera del Lazio - Reparto di Civitavecchia ed Anzio - non sono altro che un allert su quanto nascondano le acque laziali.

Sea Shepherd Italia, dedita alla salvaguardia della biodiversità marina, in collaborazione con la Guardia Costiera sta attualmente perlustrando le acque stesse, scoprendo ogni giorno quello che si profila come un vero e proprio disastro ambientale. I volontari della Onlus denunciano due filoni di illegalità, entrambi egualmente dannosi per l’ecosistema marino.

In primis l’agghiacciante scoperta di numerosi FAD non derivanti e non biodegradabili, pertanto illegali, distribuiti a largo della costa di Civitavecchia. I Fishing Aggregative Devices in questione sono metodi di pesca illegali formati da un filo di plastica ancorato in fondo al mare, lungo fino a 3000 metri, che tiene a galla in superficie degli ombreggianti sotto i quali si raduna una gran quantità di pesci. Le imbarcazioni individuate e il metodo utilizzato riscontrato dai 26 FAD issati a bordo portano la firma di pescatori siciliani, già noti alle Forze dell’Ordine. L’ipotesi è che le attività malavitose si siano spostate nel Lazio in modo stanziale. In una sola giornata di sequestri sono stati pescati dal mare quasi 15.000 metri di filo di nylon, oltre a taniche, teli e bottiglie - sempre in plastica - utilizzati per l’assemblaggio dei FAD. I volontari hanno inoltre stimato che nelle acque circostanti ce ne fossero centinaia: un campo sterminato di plastica, considerando che ad ogni FAD ne susseguono altri, in lunghi filari da decine e decine di miglia.

Il secondo metodo riguarda invece l’utilizzo illegale di trappole per il polpo, animale che trova nei fondali laziali un habitat ideale. Durante tre giorni di costante lavoro i volontari e i Militari della Guardia Costiera hanno salpato a bordo della Conrad (il catamarano di Sea Shepherd Italia), della nave Pennetti e di una motovedetta della Guardia Costiera ben 632 trappole di polpi calate illegalmente a tre miglia dalla costa antistante Anzio. Il fenomeno ha stupito i volontari che, benché avvezzi a questi metodi di pesca, hanno affrontato, oltre alle tradizionali trappole in plastica largamente diffuse e prodotte in Spagna, una variante ancor più distruttiva. Nel Lazio infatti queste vengono costruite sezionando tubi in PVC, quelli utilizzati nei cantieri edili. Un metodo pertanto più economico che permette al pescatore di autoprodurre le trappole a basso costo. Plastica gettata nel mare, senza alcun cartello identificativo, senza alcun rispetto per la Legge che norma sia la quantità di trappole lecite che la tempistica di calata e ripescaggio. La Capitana della Conrad e il Presidente di Sea Shepherd Italia sottolineano la lungimiranza della Guardia Costiera del Lazio, che ha saputo riconoscere un fenomeno altamente contrastato dalla Onlus negli anni. <<La preziosa condivisione di conoscenza ci permetterà di impedire il diffondersi di pratiche illegali nel nostro mare - dichiara lo stesso Andrea Morello - Abbiamo già dimostrato che, quando correttamente protetto, il mare rinasce riportando la vita laddove la pesca intensiva aveva sterminato tutto>>. Le indagini porteranno sicuramente ad una maggior conoscenza della situazione, che lascia intravedere un sistema illegale largamente diffuso che necessita di essere fermato il prima possibile

Foto gentilmente concessa

 

 

Questo sito utilizza cookie per le sue funzionalità; scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie LEGGI INFORMATIVA PRIVACY.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information