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"Chiediamo un impegno definitivo"

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Ennesimo blitz di Goletta Verde a largo della centrale a carbone di Civitavecchia

CIVITAVECCHIA - Riconversione della Centrale per produrre energia da fonti rinnovabili ed abbandono del carbone. È questo l’appello di Legambiente che oggi a bordo della Goletta Verde

davanti a Torrevaldaliga Nord ha esposto lo striscione “Nemico del Clima” per dire basta alle emissioni climalteranti che alimentano la febbre del Pianeta e la crisi climatica.

<<Per ridurre dette emissioni e tener fede agli impegni presi con l’Accordo di Parigi - ha commentato Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde - è necessario che l’Italia faccia scelte ambiziose per contribuire a contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5°C rispetto all’era preindustriale. Quello di cui abbiamo bisogno è un Piano nazionale Energia e Clima che renda davvero possibile l’uscita dal carbone a partire dai territori più vulnerabili. È il caso appunto della Centrale a carbone di Civitavecchia dove occorre guardare con coraggio e lungimiranza alle nuove soluzioni tecnologiche fatte da mix di fonti rinnovabili ed accumulo, come sta avvenendo in altre parti del mondo, per dare risposte concrete non solo alla decarbonizzazione, alla qualità della vita ed alla creazione di nuovi posti di lavoro, duraturi e in grado di coinvolgere le generazioni future, ma anche alle esigenze di flessibilità e sicurezza della rete.>>

<<Le fonti rinnovabili, l’innovazione tecnologica e l’efficienza energetica - spiegano da Legambiente - vanno in questa direzione e rappresentano la via di uscita alla crisi climatica sempre più evidente e concreta, come riporta lo stesso Rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Nel Lazio, secondo il Registro europeo delle emissioni E-PRTR, degli 11.409.000 di tonnellate di CO2 derivanti dai 9 impianti che producono energia da fonti fossili, 9.750.000 tonnellate provengono dalla Centrale Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia che, nel 2017, ha immesso in atmosfera il 78,5% delle emissioni complessive laziali da produzione energetica, l’11,2% del totale nazionale.>>

<<Oggi dalla Goletta Verde dichiariamo la centrale di Civitavecchia Nemico del Clima e chiediamo un impegno definitivo non solo a spegnerla entro il 2025, come già annunciato, ma anche ad accelerare i tempi il più possibile - ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - Lo spegnimento della Centrale ci libererà dalla gran parte delle emissioni climalteranti ed inquinanti nel Lazio, provenienti dalla produzione elettrica. Deve essere priorità assoluta del Gestore, della Regione e del Governo nazionale che avrà a disposizione ingenti fondi comunitari per la riqualificazione delle aree come Civitavecchia. Da un lato, bisogna intercettare queste somme per riqualificare la zona, dall’altro pianificare al meglio il suo futuro, e per fare in modo che ciò avvenga chiediamo alla Regione Lazio di portare ad approvazione definitiva il Piano Energetico che è sempre più indispensabile. La Centrale a carbone ha una tecnologia antica, inquinante, climalterante e devastante per chilometri di territorio. Al suo posto sarebbe completamente sbagliata la conversione in Centrale a Gas che vincolerebbe all’uso di fonti fossili per altri lustri: su quel luogo può sorgere un grande Polo delle Fonti Rinnovabili, costituito da torri eoliche e fotovoltaico a terra nell’area industriale, un Polo Energetico Green che abbia adeguata capacità di accumulo per sostenere la dorsale elettrica nazionale. Questo è ciò che ci auguriamo che avvenga e ed è l’idea di riconversione migliore che si possa oggi auspicare>>.

Foto gentilmente concessa

 

 

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