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Ricordate le vittime della strage di Capaci del 23 maggio 1992VITERBO – Svoltosi giovedì mattina presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro in memoria delle vittime della strage di Capaci. <<In tale giornata - ha detto Peppe Sini, Responsabile della struttura - ogni persona di volontà buona ed ogni Istituzione democratica rinnova un impegno ineludibile: l'impegno a contrastare il potere mafioso. Ma questo impegno richiede limpidezza di comportamenti e rigore di ragionamento; esso non si esplica con la retorica di circostanza e le trovate spettacolari, esso non ammette ambigue alleanze e vili disattenzioni, complici indifferenze e chiassose distrazioni. L'impegno a contrastare il potere mafioso richiede la rottura delle contiguità con quanto al potere mafioso è funzionale e quanti vi sono collusi; richiede la fine della subalternità agli stili di pensiero, ai modelli di condotta e alle concrezioni di potere che col potere mafioso hanno stretto patti, raggiunto accordi sia pur taciti, e con esso hanno affinità ideologiche ed omologie di metodo e fini, intrattengono scambi di favori ed intrecci di costumi, occulte o flagranti cointeressenze pratiche. In una parola: la lotta alla mafia richiede la fine dei proclami generici e l'adozione di analisi, scelte, iniziative adeguate e concrete: ovvero la teoria e la pratica che nessuno meglio del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo ha saputo elaborare, proporre, attuare. In tale giornata – ha ribadito - questo va detto in primo luogo: che opporsi alla mafia è dovere di tutt; che implica altresì opporsi al sistema dello sfruttamento, al regime della corruzione, all'eversione dall'alto, al fascismo che torna; implica riconnettersi alla Resistenza antifascista ed al suo frutto migliore: la Costituzione della Repubblica Italiana e il suo progetto di democrazia progressiva. Va detto – ha incalzato - che opporsi alla mafia significa continuare sempre ed ovunque la lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera, per la liberazione dell'umanità. La nonviolenza, che è la lotta di liberazione dell'umanità contro tutte le menzogne e le violenze, è in cammino. La nonviolenza, che è l'antifascismo vivente, che è l'antimafia coerente, che è l'antibarbarie in azione, convoca alla lotta per un'umanità di persone libere ed eguali in diritti. Nel nome e nel ricordo delle vittime della strage di Capaci, di tutte le persone che si sono opposte alla violenza, che hanno lottato per la dignità, l'uguaglianza e la libertà di tutti gli esseri umani. La mafia – ha concluso - può essere sconfitta, quindi deve essere sconfitta.La nonviolenza è più forte>>.
Foto: fonte www.palermo.repubblica.it
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