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"L'approccio del soccorritore"

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Guardia Costiera Pattugliatore Diciotti Motovedetta calata 1Equipaggio della Diciotti professionalmente pronto ad ogni evenienza

CIVITAVECCHIA - Istruttiva e stimolante riflessioni, la visita svolta ieri da moilti Giornalisti del territorio e rappresentanti del Comitato “Santa Fermina” a bordo di una delle Unità di Classe 940 che negli anni hanno notevolmente incrementato le capacità operative

del Corpo delle Capitanerie di Porto nelle missioni d'altura ad ampio raggio. Unità, la “Dattilo” (varata nel 2012 a Castellamare di Stabia) ed appunto la “Diciotti” (2013; e nel 2014 impiegata nelle delicate operazioni inerenti la “Concordia”), capaci - tra le altre cose - di operare il Coordinamento di mezzi aeronavali in scenari particolarmente complessi e dare supporto logistico in attività di Protezione Civile. Munite di uno scafo con lungo castello, un ponte per il decollo di elicotteri, un'ampia poppa (in cui si possono allocare veicoli e container ed effettuare azioni di recupero di oli inquinanti), due portelloni per la Rescue Zone, alcune gru di servizio, un’area Rov, una rampa che consente l'accesso ed il trasporto di automezzi, imbarcazioni veloci gonfiabili, un attrezzato Nucleo Sommozzatori e tanto altro ancora. Sofisticati i sistemi di comando e controllo; in dotazione Radar di ultima generazione atti ad individuare, altresì, eventuali macchie di inquinamento sul mare, inoltre tramite panne galleggianti e stimme (Prossimo impiego in tal senso, il 28, a Montecarlo). Capaci, in più, di garantire Servizio antincendio a favore di navi in pericolo ed il sicuro rimorchio di Unità di consistente stazza. Tra le missioni alla portata delle suddette, quelle di assistenza o, nel caso, di evacuazioni di popolazioni versanti in stato di necessità; e di gestione dei flussi migratori (con capacità di imbarco naufraghi in emergenza di oltre 600 persone cadauna). E proprio in riferimento a quest’ultima, pressante contingenza, il Comandante Gianluca D’Agostino, nella sua dettagliata esposizione, ha inteso far “leggere” l’operare dell’equipaggio soprattutto con “l’approccio del soccorritore” (<<Perché una mano tesa verso di te, non può che chiederne in risposta un’altra che la tiri a sé>>). Un approccio denso di umanità verso coloro i quali la “Diciotto” apre la “porta della salvezza” mettendola loro a disposizione fin quasi a pelo d’acqua.

Nella foto: parte della simulazione di un soccorso 

Link ad uno degli articoli correlati:

https://www.lacivettadicivitavecchia.it/attualita/7832-a-bordo-della-diciotti

 

 

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