L'Associazione "Civitavecchia C’è" invita l'Amminstrazione a rivedere il progetto Cara
CIVITAVECCHIA - <<In Europa è in corso un grande cambiamento per quanto riguarda la politica dell’accoglienza. Anche il Trattato di Schengen è stato rimesso in discussione. Riteniamo che quindi, a Civitavecchia, bisognerà rivedere quanto già precedentemente concordato tra
il Sindaco ed il Prefetto, ovvero la costruzione di un Cara per circa 300 immigrati sulla Braccianese Claudia, presso l’ex Caserma De Carolis.>> Ad affermarlo, in una nota, l’Associazione "Civitavecchia C’è". <<Tale progetto - continua - è fuori tempo e fuori luogo. Ci sembra corretto che la nostra città, che già annovera tra i suoi abitanti circa il dieci per cento di stranieri, non sia oltremodo sovraccaricata da questa incombenza. Pertanto riteniamo doverosamente accettabile che l’accoglienza di ulteriori immigrati sia, nel numero e nella proporzione, limitata alle quote vigenti spettanti, e che, nel segno di una vera ricerca di integrazione, siano collocati in punti diversi della città stessa, a piccoli gruppi; e non distaccati in periferia in un Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo, la cui realizzazione avrebbe come risultato la “ghettizzazione” delle persone che vi saranno ospitate, con ripercussioni che potrebbero essere negative per la normale vita dei cittadini. Spetta all’Amministrazione rivedere l’intera questione con la Prefettura - ribadisce - e non accettare ciò che tutti gli altri Comuni stanno, invece, giustamente rifiutando.>>
Nella foto: "Bebo" Melchiorri |