Corso formativo su criticità cliniche e modelli di intervento per una gestione integrata
CIVITAVECCHIA - “L'assistenza psichiatrica nella Medicina penitenziaria: criticità cliniche e modelli di intervento per una gestione istituzionale integrata”. Questo il titolo del Corso di Formazione organizzato, per il 20 aprile, dalla Asl Rmf, all'interno del Carcere di Via Aurelia Nord. All'incontro,
che vede come Responsabili Scientifici il Direttore Generale dott. Giuseppe Quintavalle e la d.ssa Carola Celozzi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda medesima, interverranno: la d.ssa Flori De Grassi, per la Regione Lazio; il dott. Angiolo Marroni, Garante dei Detenuti del Lazio; la d.ssa Patrizia Bravetti, Direttrice dei Penitenziari di Civitavecchia; la d.ssa Maria Claudia Di Paolo, Provveditore per le Carceri del Lazio del Ministero della Giustizia. Inoltre, numerose altre Autorità Scientifiche ed Istituzionali Il Corso è accreditato con 7 crediti Ecm per le seguenti discipline e figure professionali: Assistente Sanitario, Psicologo, Medico Chirurgo, Psichiatra, Infermiere e Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica. <<L’obiettivo dello stesso - ci spiegano - è rafforzare la partnership Azienda / Istituzioni / Regione. La Asl Rmf è infatti divenuta Capofila responsabile per progettualità e gestione di tutti gli Istituti di quest’ultima. Il Garante suddetto, l’Ordine degli Psicologi ed il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria del Lazio hanno infatti recentemente annunciato la firma di un Protocollo d’intesa per riconoscere e garantire il Diritto alla Salute alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nonché ad usufruire di una presa in carico di assistenza psicologica. Gli obiettivi dell’accordo sono incentrati, in particolare, sulla salvaguardia del diritto del detenuto a poter fruire dell’intervento dello Psicologo e sul riconoscimento dell’importanza di tale professionalità nella tutela della Salute in detti Istituti di pena. Il Protocollo, che resterà in vigore sino al marzo 2018, ha dunque lo scopo di garantire un ambiente idoneo allo svolgimento del lavoro di competenza del Professionista detto, tale da assicurare la messa in opera di azioni di sostegno, attività di trattamento ed interventi terapeutici e far collaborare i tre Enti, nell’ambito delle rispettive competenze ed autonomie, al fine di riconoscere e garantire il Diritto in oggetto.>>
Foto generica ( www.ilnuovoamico.it ) |