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Il pensiero di Carla Celani nel giorno del ricordo dello tsunamiCIVITAVECCHIA - Dalla Dott.ssa Carla Celani, ex Delegata Comunale ai Gemellaggi, riceviamo ed integralmente pubblichiamo: <<Oggi, 11 marzo. Tre anni fa un terremoto ( magnitudo 9.0 ) ed uno tsunami hanno spazzato via case, vite umane, sogni e desideri, seminando incertezza, pericolo e desolazione. Anche da noi, purtroppo, è accaduto qualcosa di simile: L’Aquila, Olbia, Modena. È la Natura cosi “matrigna”? Credo piuttosto sia opera dell’essere umano che, preso dall’avidità, strappa, giorno dopo giorno, scampoli di terra su cui costruire. I “vecchi” giapponesi avevano avvertito le generazioni future, lasciando sulle colline delle statue antropomorfe, quali segnali, limiti invalicabili per la sicurezza dell’uomo stesso. “Non costruite oltre quel confine! La forza delle onde può arrivare fin qui!”, intendevano suggerire. Con la Mostra fotografica su Ishinomaki, ospitata da Scuole ed Associazioni civitavecchiesi, volevamo per l’appunto riflettere sul disastro e la distruzione avvenute in quei territori, determinando che mai più simili tragedie dovranno accadere! Ai nostri ragazzi, futuri Ingegneri, Meccanici, Architetti, la decisione di salvaguardare città ed aspettative future. Per questo motivo la nostra “semplice” esposizione è stata accolta dalla pagina della Carta della Terra, Documento internazionale su “diritti” dell’Ambiente e sviluppo sostenibile. Oggi, ricordiamo gli amici che non ce l’hanno fatta; ma poiché la vita continua, passati distruzione e dolore, è il momento della ricostruzione. E quest’estate dei giovani sopravvissuti, in viaggio sulla Peace Boat, sono scesi anche a Civitavecchia per testimoniare la propria esperienza, raccontare nei dettagli quei momenti e renderci partecipi di cosa può realmente accadere. In questi giorni, presso la stessa Ishinomaki, si sta svolgendo un Corso d’Inglese: si vuole guardare oltre l’Oceano. Ed in Giappone l’opinione pubblica è divisa sulla ri-accensione dei reattori nucleari disseminati nel Paese. Mai più deve accadere un disastro come quello di Fukushima. Qua da noi, un Corso di Lingua Giapponese per 38 alunni, con Insegnante di madrelingua. Ciò, per ora, con il patrocinio della Fondazione Italia-Giappone; per il prossimo anno, confidiamo altresì nella collaborazione dell’Università della Tuscia. Timidi preparativi, questi ultimi, per accogliere e festeggiare i 400 anni dell’arrivo di HasekuraTsunenaga nella nostra città. Si poteva andare oltre: era pronto, infatti, l’Accordo per far ospitare degli artigiani locali ed ivi insegnare il knowhow italiano. Ma oggi è il giorno del ricordo e della testimonianza di una antica amicizia!>>.
Nella foto ( gentilmente concessa ): una lezione di Giapponese presso l'Istituto Marconi
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