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"Essere d'aiuto al prossimo"

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Civitavecchia-Olbia-Fango e aiuti-1Intervista ai giovani volontari civitavecchiesi di ritorno da Olbia

CIVITAVECCHIA - Sono appena ritornati i giovani della nostra città e del Comprensorio che lo scorso novembre si sono auto-organizzati per portare soccorso ai cittadini di Olbia colpiti dalla terribile alluvione che ha causato ingenti danni in territorio sardo. Un’esperienza in prima persona, la loro, raccontataci nel corso di una intensa intervista. <<Il volontariato - hanno ricordato a premessa - lo fai per un senso di dovere ed umanità, perché capisci che quella persona ha bisogno>>.

Qual è stato il vostro primo impatto con il popolo sardo? <<La sorpresa è stata quella di trovare tante persone che condividevano la medesima cosa. Si è trattato di una situazione di emergenza dove si sono subito mobilitati gli stessi residenti; abbiamo visto un popolo forte che non si piange addosso ma si tira su le maniche e lavora>>. Con chi eravate in contatto sul luogo? <<Con la Caritas Parrocchiale “Sacra Famiglia”, divenuta un Centro di raccolta gestito appunto dai volontari del posto. A tal proposito, ringraziamo Don Andrea e questi ultimi per la sinergia messa in atto>>. Erano molti quelli auto-organizzati come voi? <<C’erano sia persone singole che Associazioni umanitarie ed anche dei ragazzi provenienti da altre Nazioni; dall’Inghilterra, dalla Germania>>. Quali le aree più colpite? <<Le zone Baratta, Bandinu e Isticadeddu. Alcune strade erano chiuse perché impraticabili, con buche enormi ed un ponte era crollato>>. Cosa avete portato ad Olbia? <<La soddisfazione maggiore l’abbiamo provata nell’aver caricato le automobili di tutto il possibile: medicinali, strumenti per l’aerosol, stufe, una camera da letto, coperte, lenzuola, vestiti, olio, caffè, guanti, sacchetti per l’immondizia, piatti, servizi da tavola, tre materassi, detersivi. Insomma, quei beni che ci avevano richiesto>>. Quali attività avete svolto? <<Dopo aver scaricato quanto detto, abbiamo collaborato a pulire le case dal fango, controllato e testato gli elettrodomestici nelle abitazioni laddove siamo intervenuti. Presso il Centro suddetto abbiamo dato una mano a scaricare camion e furgoni degli aiuti, a smistare i vestiti, suddividendoli per categorie e taglie. Inoltre, a preparare da mangiare per gli alluvionati e gli altri volontari, a distribuire pasti e materiali facendo il “porta a porta”, ma anche, molto più semplicemente, a scambiare quattro chiacchiere con le persone colpite, a regalare un sorriso, una parola di conforto ed un abbraccio. Un’importante esperienza di condivisione di lavoro, svolto in dure condizioni operative, che ha creato e, letteralmente cementato, i rapporti ed i sentimenti reciproci di amicizia e di fratellanza tra i volontari all'interno e fuori dal Centro stesso. Ringraziamo le Onlus, i Parroci, le farmacie ed i cittadini di Civitavecchia che ci hanno aiutati>>. 

 

Foto a corredo, gentilmente concessa

 

 

 

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