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"Risorse del Paese e per il Paese"

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Unità Nazionale e Forze Armate-Sindaco Pietro Tidei-1Reso onore alle Forze Armate ed ai Caduti per l’Unità d'Italia

CIVITAVECCHIA - <<E’ un ringraziamento particolare, quello che intendo rivolgere alle Forze Armate tutte, consapevole di una collaborazione con le medesime, sempre presenti nei teatri di guerra o comunque di crisi. Collaborazione, quest’ultima, che qualifica la Città di Civitavecchia in un momento difficilissimo in cui forze sempre più estremiste islamiche contribuiscono, nel mondo, ad accenderne focolai; ai quali le suddette rispondono dando alle Istituzioni un aiuto forte, concreto, sostanzioso>>. Ha aperto così il Sindaco Pietro Tidei,

stamani presso Piazzale degli Eroi, l’intervento in saluto della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. <<Ed anche se occorre risparmiare sulle spese militari - ha sottolineato poi - un Paese come il nostro non può rinunciare, in tal senso, ad una idonea riorganizzazione e deve quindi pretendere di avere un Esercito moderno, senza sprechi o parassitismi di sorta, che possa farsi valere in questioni di pace, si, ma anche in casi, appunto, di guerra>>.  E nello specifico dei recenti, tragici accadimenti di Lampedusa: <<Un plauso altresì alle Forze dell’Ordine che, in quei frangenti, si sono contraddistinte nel recupero delle salme>>. Da qui, il richiamo all’accoglienza: <<Civitavecchia ne ha il senso; è una Città aperta, pronta ad accogliere chi soffre e fugge da fame ed inaudite violenze. Dunque un grazie inoltre a tutti coloro che si adoperano quando c’è qualcosa che mette a rischio la vita di qualcuno, la democrazia, la libertà e gli altri valori>>. Ciò, con un auspicio finale in riferimento ai giovani ai quali si dovrà di nuovo far vedere delle prospettive occupazionali. Il tutto, in un’ottica di <<convivenza sociale e civile, forti di ideali di sviluppo che non dovranno prescindere, soprattutto, dall’onestà>>. A seguire, il Comandante del Cesiva, Generale di Corpo d’Armata, Massimiliano Del Casale: <<Il 4 novembre del 1918 si chiudeva l’epopea del Risorgimento e grazie al sacrificio di tante vite a favore di una bandiera comune e dimostranti un profondo senso d’appartenenza, ci si avviò verso quell’Unità che, solo nella 1^ Guerra Mondiale, ci costò 600.000 Caduti tra il fango delle pianure ed il gelo delle montagne; persone, quelle poc’anzi richiamate, che si sacrificarono per garantire l’inviolabilità dei nostri confini. A questo, oltre alla 2^ ed alla Liberazione, seguirono dei grandi cambiamenti e delle riforme>>. Ed auspicati cardini per il futuro: <<Unità, dignità e sviluppo economico>>. Infine, tornando al panorama globale: <<Le Forze Armate continueranno a giocare il loro ruolo agevolante la coesione nel Paese e nel contesto internazionale, consapevoli di dover garantire sicurezza interna come esterna. Basti vedere cosa sta accadendo nei Balcani, in Libano ed in Afghanistan. Chi ha il coraggio di indossare un’uniforme - ha concluso - è una risorsa del Paese e per il Paese>>. 

 

 

 

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