Oltre 4250 i visitatori; tra cui circa 2500 studenti

CIVITAVECCHIA - Si è conclusa ieri la tappa di “SenzAtomica” nella nostra città. Proseguirà dunque il suo itinerario verso altri lidi la Mostra organizzata dall’Istituto Buddista Italiano - Soka Gakkai avente a scopo primario la diffusione della conoscenza e dell’importanza del disarmo nucleare quale soluzione atta ad evitare emergenze su scala mondiale.

Ed in questa particolare fase storica, dove la minaccia nucleare non è sconosciuta, con questo evento, si vuole in tal senso sensibilizzare la popolazione. A supporto vi erano pannelli esplicativi, fotografie e documenti. Possibili anche delle interviste a testimoni diretti dello scoppio della bomba su Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Gli organizzatori locali, tracciando un bilancio, ci informano che l’afflusso alla suddetta è stato alto: oltre 4.250 persone, di cui circa 2.500 studenti. Le classi che hanno aderito all’iniziativa, dalla 4^ elementare fino al 5° superiore, provenivano da alcuni degli Istituti di Civitavecchia, Montalto di Castro, Tarquinia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella, Ladispoli e Cerveteri. Per rimanere in tema gioventù, l’esposizione suddetta si rivolge soprattutto alle nuove generazioni; terreno fertile su cui far germogliare il seme della pace per la costruzione di un mondo migliore. A tal proposito, i nostri taccuini hanno registrato le impressioni di alcuni di loro. Un ragazzo commenta: <<Il nucleare è il cancro del nuovo millennio>>. Giorgia dice: <<Finalmente, grazie a questa Mostra, ho capito che anche io, come singolo individuo sulla Terra, posso fare molto. Non sapevo tutte le cose che ho imparato oggi>>. Ilaria comunica: <<E’ stata una bellissima esperienza, credo sia importantissima la circolazione di questo tipo di informazioni; mi ha fatto apprendere cose che ignoravo. Bisognerebbe che si fossero maggiormente tali Campagne>>. L’obiettivo di “SenzAtomica” è proprio quello di far riflettere, così come riscontrato nelle parole dei giovani visitatori. Riflettere, inoltre, riguardo ai pericoli ed ai costi degli armamenti e, in particolar modo, sulla possibilità di trasformare i potenziali conflitti in occasioni di dialogo pacifico, promuovendo così un mondo libero da armi nucleari.

Servizio e foto di Sara Fresi