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“Coalizione per il diritto all’abitare”

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CasaPopolareDaSottoFronte ampio e pluralista auspicato dall'Unione Inquilini di Civitavecchia

CIVITAVECCHIA - <<Con l’odierno Sciopero generale, indetto da tutto il Sindacalismo di base, parte la campagna “Ottobre sfratti zero” per dire no contemporaneamente ai licenziamenti e agli sfratti,

per affermare che il diritto al lavoro e alla casa sono due facce della stessa medaglia>>. A sottolinearlo è l’Unione Inquilini di Civitavecchia, che spiega: <<I costi della crisi economica e sociale prodotti della pandemia si riversano sui ceti popolari: aumentano povertà, precarizzazione del lavoro, cassa integrazione e licenziamenti mentre cresce di conseguenza esponenzialmente la sofferenza abitativa per l’impossibilità di pagare l’affitto o il mutuo, con gli sfratti e la perdita dell’abitazione. La morosità incolpevole rappresenta il 90% delle motivazioni di quelli emessi. Sono 650 mila le famiglie in attesa di case popolari e queste ultime non vengono più realizzate. Non viene neppure considerato il recupero degli immobili pubblici e privati abbandonati e inutilizzati che aggravano il degrado urbano, mentre gli stessi possono essere riconvertiti in abitazioni a canone sociale. Serve un vero Piano Casa per la realizzazione di 500 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica senza consumo di suolo e cementificazione selvaggia. Nel PNRR questo non c’è. La sofferenza abitativa si aggrava anche a Civitavecchia e nel Comprensorio. Quello che più pesa è la mancanza di risposte e provvedimenti da parte delle Amministrazioni e delle Istituzioni. La Graduatoria per la casa popolare si allunga ogni anno. Tutto questo mentre esistono centinaia di appartamenti privati vuoti e grandi edifici in centro urbano, pubblici (complessi ex “Carcerette”, ex Caserma Stegher, ex Presidio militare) e privati (Area industriale Italcementi) lasciati in abbandono. Per giunta, parte del patrimonio abitativo pubblico più vecchio è lasciato in degrado, con grande disagio degli inquilini che vi abitano o sono stati alloggiati in altre sistemazioni provvisorie. Chiediamo ai Sindaci di adempiere ai loro doveri primari nei confronti della comunità riguardanti la salvaguardia della Salute pubblica, ai responsabili eletti nelle Amministrazioni comunali, regionali e al Governo nazionale di provvedere ad una politica abitativa che attui il dettato costituzionale per cui la Casa è diritto fondamentale di ogni individuo. Sappiamo però che senza una forte e larga mobilitazione sociale sarà difficile ottenere i risultati di giustizia e uguaglianza che ci proponiamo, perciò facciamo appello affinché si costruisca un fronte ampio e pluralista, una “coalizione per il diritto all’abitare” aperta ai Sindacati, alle forze sociali, alle Associazioni e ai Comitati, che parta dai territori per aprire vertenze e rivendicazioni, dare voce e risposte a chi è colpito dalla crisi, unificare le lotte e indirizzare il cambiamento necessario>>.

Foto d'archivio

 

 

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