Quesito posto dalla Bioma a seguito del silenzio sugli atti vandalici sistematicamente perpetrati ai danni del Monumento Naturale "La Frasca" 

CIVITAVECCHIA - <<Abbiamo preso atto del fatto che i danneggiamenti in pieno centro cittadino siano da considerarsi più importanti rispetto ai continui atti vandalici che avvengono in altri luoghi della Città>>.

Ad intervenire a riguardo, stavolta, è l’Associazione culturale naturalistica Bioma: <<Una "matita rossa" a terra e si innesca la polemica. Ciò, mentre riguardo al Monumento Naturale “La Frasca” dove i pannelli informativi (riguardanti botanica, fauna e norme di comportamento dettate altresì da Ordinanze comunali) vengono rotti  sistematicamente, le staccionate di legno abbattute e le dune danneggiate, ci sono il silenzio totale e nessuna presa di posizione da parte di chi invece dovrebbe condannare pubblicamente tali gesti. In questi giorni, leggendo il libro  "Iscrizioni e stemmi pontifici nella storia di  Civitavecchia" dove l'autore  Giovanni Insolera nel lottano 1984 lamentava del circostante abbandono e appunto degli atti di vandalismo che avevano danneggiato la lastra marmorea e la sottostante fontana di Largo Caprera, ci siamo resi conto che sono passati  quasi 40 anni e non sembra esser cambiato nulla: la suddetta è una anonima fontana nascosta  in cui gettare rifiuti. A Civitavecchia, dov’è il senso di appartenenza? Quello, cioè, che si nota nelle cittadine limitrofe dove le fontane  sono piene di acqua, le aiuole curate e le rotatorie stradali abbellite con opere artistiche e non con pali di illuminazione pubblica?>>

Foto gentilmente concessa

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