banner
banner

Developed in conjunction with Ext-Joom.com

attualità

Traduttore

Non solo Spread

Newsletter

Contatore

Visite agli articoli
14717076

Amare, per una Fraternità universale

PDF Stampa Email

Spirito di Assisi-Convegno-1Con lo Spirito di Assisi è possibile far parte di una stessa Famiglia

CIVITAVECCHIA - Lo Spirito di Assisi è quel collante che unisce differenti religioni. Un dialogo aperto, interreligioso per sottolineare l’importanza di un percorso, forgiato da coraggio e speranza, atto a costruire un mondo che riconosca le sue fondamenta nella Pace. Grande, ieri pomeriggio, la partecipazione di giovani ed adulti

all’evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio presso la Sala Conferenze dell’Autorità Portuale. Di notevole importanza, le testimonianze raccolte dai nostri taccuini nell’intento di fornire ai lettori ogni punto di vista espresso in tale sede. 

SINFONIA CHE CANTA LA PACE E L’AMORE

Luigi Marrucci (Vescovo della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia): <<E’ una sinfonia che canta la pace, l’amore. Mi viene in mente, ad Atti 2:42, la Chiesa che si forma, con la costruzione della comunità di Gerusalemme, su 4 colonne: nella prima c’è l’annuncio, l’insegnamento, il narrare. Deve esserci l’ascolto che è la base della convivenza; nella seconda, la condivisione, in quanto la parola genera fraternità; nella terza si parla della frazione del pane, la celebrazione dell’eucarestia, simbolo di perdono, accoglienza per camminare insieme; nella quarta, del cammino della comunità, di quel percorso interiore senza il quale essa stessa non vi sarebbe. A quella di Sant’Egidio auguro una lunga permanenza>>. 

IDEE CHE PARLANO CAMMINANDO

Alison L. Boden (Decano dell’Istituto per le Religioni, Princeton University, Usa): <<Quando vedo nel mondo conflitti fisici e armati penso che abbiamo preso una strada diversa. Dobbiamo percorrere quella di San Francesco; è sbagliato fare differenze e prevaricazioni come razza su altre, religione su altre e così via. La civiltà deve farci incontrare nello spirito dell’amore francescano, di uguaglianza radicale tra esseri umani. Vivere con questa etica, attraverso il dialogo per cambiare il mondo. Per contrastare i conflitti vi sono 3 modi di vedere: umiltà, integrità ed unità. L’umiltà nel valutare sé stesso come con gli altri, controllare il proprio ego. Quando si cerca il benessere degli altri, bisogna dare loro spazio. L’umiltà degli esseri umani è quella del Santo detto, si manifesta nel cooperare; i leader dei nostri Paesi rifiutano le esigenze di altri Stati. L’integrità è correlata con la verità: fare ciò che si pensa e si vede. Negli Stati Uniti d’America diciamo che queste “idee parlano camminando”. Il progresso politico ha bisogno di basi solide per poter comprendere la giustizia. La creazione di Dio è un monolite che rappresenta il cosmo, non dobbiamo sorpassarci, ma vivere come una persona sola e, nella società civile, essere come fratelli e sorelle. Visione di unità dove non devono esserci nemici ma solo noi stessi. Gli ostacoli sono messi dalla nostra invidia, bisogna cambiare la percezione del mondo. La gioia emerge quando si tocca il dolore dei nostri tempi e dobbiamo avere il coraggio di toccare il nervo scoperto della nostra società: affamati, abusati, senzatetto, violenza, ecc. E’importante trovare la gioia quando aiutiamo gli altri, anche chi soffre, per avvicinarci allo Spirito di Assisi>>. 

UN CAMMINO DI PACE E ARMONIA DA FARE INSIEME

Homi Dhalla (Presidente della “Fondazione Mondiale Culturale Zoroastriana”, India) <<Quando leggiamo il giornale siamo colpiti da quel che succede in Afghanistan, Pakistan. Ma ci sono anche aspetti positivi, come il 27 ottobre 1986 quando fu celebrata la giornata della Pace di Assisi, con Papa Giovanni Paolo II, per promuovere il dialogo tra religioni. Ho avuto la fortuna di essere presente e conoscere i leader religiosi “segno di un cammino di pace e armonia da fare insieme”. Fondamentale la collaborazione tra religioni. Altri eventi positivi come il 9 novembre 1989, fine del totalitarismo con la caduta del Muro di Berlino; il 12 giugno 1987 dialogo tra i Presidenti americano Reagan e russo Gorbachev (frase pronunciata dal Pres. Reagan, salito sul palco nei pressi della Porta di Brandeburgo, dove proclamò la fine della Guerra Fredda “Mr. Gorbachev, tear down this wall”, “Signor Gorbachev, tiri giù questo muro”, ndr). Viene in mente anche il discorso di Martin Luther King  (28 agosto 1963) “I have a dream” (alla fine della Marcia pacifica su Washington per il Lavoro e la Libertà, davanti al Lincoln Memorial, il reverendo King fece un discorso di 16 minuti, pronunciando quelle  che entrarono nelle coscienze delle persone, ndr). Anche Nelson Mandela svolse opere importanti. Forgiò la filosofia “giocando assieme per essere più uniti” con la sua vicinanza al Calcio; il 21 marzo 2013 Papa Francesco I intensificò il dialogo tra popoli e religioni avvicinando così anche dei non credenti per creare basi per amicizie solide. Altra importante frase del Pontefice è stata contro le discriminazioni di orientamento sessuale, quando disse “Se qualcuno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo?”, importante perché in alcuni Paesi gli omosessuali vengono uccisi. Lo sviluppo della filosofia illuministica, il rispetto delle persone, la promozione dei diritti hanno ridotto fenomeni di violenza, omofobia ed omicidi. Nello Spirito di Assisi, attraverso il dialogo, consentiamo la pace di vincere.

AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO

Aaron Malinsky (Rabbino di Anversa, Belgio) <<E’ meraviglioso incontrarci qui. Nel Tamud (= studio, discussione della radice ebraica; è uno dei testi sacri dell’Ebraismo, ndr) tutti noi condividiamo l’Antico Testamento, alcuni passi possono variare, ma nel Talmud vi sono molte storie e leggi. Nella Torah è scritto “ama il tuo prossimo come te stesso” è bello sedersi tutti insieme come fratelli. Nel Corano ci sono dei versi bellissimi, nell’Islam vi sono alcuni passi dove è presente lo Spirito suddetto. Mio padre è nato a Gerusalemme ed i suoi antenati erano rabbini importanti; per generazioni si è perpetrato il razzismo contro gli ebrei e mia madre è fuggita dalla Germania a causa delle persecuzioni. Dio si trova nelle case e nel cuore delle persone, è potenzialmente in ognuno di noi e dobbiamo trovarlo. Assisi fu l’unico luogo in Europa dove i preti si organizzarono per salvare gli ebrei>>. 

DEDIZIONE, FORZA DI VOLONTA’ E CORAGGIO PER SUPERARE LE DIFFICOLTA’

Mohammed Esslimani (Teologo Islamico, Egitto) <<Era il 1986 quando Papa Giovanni Paolo II, anche controcorrente, aprì il cammino di dialogo e pace proprio durante il periodo della Guerra Fredda. Entusiasta di riforme e cambiamenti contro i conflitti, si trattò di un giorno in cui ci si rivolse a Dio e non alla politica. Imparai delle lezioni: 1^, la potenza dell’espressione nel dialogo tra religioni differenti nello spirito di pace; 2^, pensavo che il mondo fosse in guerra contro l’Islam, ma quel giorno mi resi conto che ognuno si lamentava dell’assenza di pratica religiosa nella società; 3^, la necessità di un lavoro permanente per portare avanti un dialogo continuativo; 4^, penso che la Comunità sopracitata sia divenuta un modello senza precedenti per la promozione del dialogo diretto con le religioni. Nell’Islam c’è chi rappresenta la religione ufficiale, intellettuale, laica ma anche “i mercanti di religione” e mi sono reso conto di come l’estremismo sia una malattia di cui bisogna sbarazzarsi. Questo dialogo nel mondo arabo-islamico credo che sia la soluzione per molte questioni; 5^, l’importanza dei giovani, perché solo loro che devono realizzare i “miracoli”; 6^, con dedizione, forza di volontà e coraggio si possono superare le difficoltà.>>

INCONTRARSI, PREGARE E AMARE IN AFRICA OCCIDENTALE ED IN TURCHIA

Gwenolé Jeusset (Francescano, Turchia) <<Dio ci ha amati per primo. Nel 1986 ho incontrato il Papa proprio ad Assisi; incontrarsi, pregare e amare in Africa Occidentale e ad Istanbul. Amare per costruire una fraternità universale. Dobbiamo osare l’incontro, può essere ricerca di convivenza pacifica; gesti e parole per dire che facciamo parte di una stessa famiglia. Dopo 44 anni di questo ministero, penso che Dio volesse donarmi un popolo da amare.>>

DIALOGO TRA RELIGIONI, NECESSITA’ STRATEGICA

Slaheddine Jourchi (Attivista per i diritti umani, Tunisia) <<Perché il dialogo tra religioni è divenuto necessità strategica? Per risolvere 5 problemi: 1°, le religioni ammettono l’esistenza di un Dio onnipotente ed hanno dei valori condivisi per il dialogo e la condivisione. In questi incontri i credenti si sentono più vicini, riconoscono gli obiettivi del culto; 2°, tutti speriamo di entrare in Paradiso, in quanto promessa di Dio ai fedeli. Ma siamo chiamati a fare un lavoro su noi stessi e fare il bene; 3°, chi pensa di avere la verità assoluta? Tutti noi ne abbiamo una parte e in questi incontri scopriamo le parti mancanti colmando così queste lacune; 4^, in questo mondo denso di cambiamenti dubitiamo l’uno dell’altro, creando delle divisioni. Bisogna ricostruire il riconoscimento dell’altro e la fiducia; 5^, le religioni hanno subito l’influsso della politica ed i credenti devono liberarsi da queste pressioni. Questi concetti fanno parte dello Spirito di Assisi>>.

DIALOGO ED INCORAGGIAMENTO ALLA COLLABORAZIONE

Prof. Angelo Romano (Rappresentante della Comunità Sant’Egidio, Italia) <<Il 28 ottobre 1965, dal Concilio Vaticano II, fu elaborata la “Dichiarazione sull’Educazione dell’Uomo”, Statuto per il dialogo e l’incoraggiamento alla collaborazione delle altri fedi religiose. Quella fase dello scorso secolo fu segnata da guerre terribili: Shoa, uso di armi nucleari, terrorismo. Il Papa fece dei viaggi per attuare quanto detto, era stata fatta una preparazione per arrivare a questo momento. Iniziò con il Pontefice Giovanni Paolo II che riuscì a riunire 124 rappresentanti religiosi ad Assisi e la nostra Comunità vuole far accrescere questo spirito. L’esperienza di coabitazione tra persone di religioni diverse è un fatto quotidiano, così come lo spostamento di masse globali. Importante ricordare, da fonti francescane, la Legenda Major “Vita di San Francesco d’Assisi” di San Bonaventura da Bagnoreggio (1263). In essa, un bambino fu trovato morto e qualcuno gridava forte chiamando San Francesco destando attenzione e anche alcuni ebrei si avvicinarono e chiesero di ridar lui la vita, cosa che egli fece. La pietà unisce gli uomini di religioni differenti di fronte ad un mondo duro>>

 

Servizio e foto di Sara Fresi

 

 

 

Questo sito utilizza cookie per le sue funzionalità; scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie LEGGI INFORMATIVA PRIVACY.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information