Momenti di tensione all’arrivo in Piazzale Guglielmotti
CIVITAVECCHIA - Del tutto pacifica; almeno fino all’arrivo in Piazzale Guglielmotti. La Marcia della Salute, partita stavolta dallo spiazzo davanti all’Autorità Portuale, d’un tratto, ieri mattina, ha iniziato a trasformarsi in qualcos’altro una volta oltrepassato il “cordone” di Forze dell’Ordine inizialmente posto a delimitazione
dell’area in cui non era autorizzato l’accesso ai manifestanti. Chi seduto, chi in piedi; chi ad urlare, chi in silenziosa protesta; coloro tra questi ultimi, che hanno deciso (di proprio od al seguito di qualche noto “aizza-popolo”) di adottare la formula suddetta, si sono “ammassati” (senza arrecare danno alcuno ed ad alcuno) a pochi passi del portone di Palazzo del Pincio. Qui, nel breve, il Responsabile della Sicurezza ha fatto allestire, in tenuta quasi da sommossa (mancava solo indossassero i caschi), diversi Carabinieri. “Leit motiv“ dei cori, le dimissioni (auspicate?) del Primo Cittadino, altresì fatto oggetto di plateali “inviti” ad andarsene in “quel” posto. In sequenza, a cercare di placare gli animi (infervorati da anni di inquinamento tra Porto e Centrali elettriche nonché, nello specifico, dal recente rinnovo dell’Aia a Tvn), la neo Capogruppo del Pd, Annalisa Tomassini, il Consigliere del medesimo, Stefano Giannini ed il Portavoce dello stesso Sindaco, Fabio Angeloni. Ciò, del tutto inutilmente. A seguire, mentre tra i tanti presenti iniziava a serpeggiare l’idea di occupare l’Aula Renato Pucci, facendosi spazio tra i suddetti rappresentanti della Ps ed inoltre scortato da diversi altri in borghese ecco uscire, dalla medesima Casa Comunale, proprio Pietro Tidei. Lo stesso, però, salvo che rispondere solo ai pochissimi che, in modo più o meno animato, hanno potuto esternargli direttamente (e da vicino) le proprie rimostranze, non ha ritenuto opportuno trattenersi più di qualche minuto, infine tornando indietro sui propri passi e facendo richiudere al passaggio il portone suddetto, non prima però di aver lasciato tale possibilità alla sola Stampa cittadina. Una Marcia, quella di cui in apertura, che comunque, al di là dei toni comprensibilmente accesi (basti pensare agli effetti negli anni provocati delle fonti inquinanti sopra citate) e dalle “forzature” alle regole operate da non pochi, crediamo abbia sortito, a sua volta, sebbene in parte, l’effetto sperato: quello di non passare di certo inosservata. Da qui, in tal senso, seppur non condividendone per certi versi la forma (ivi compresa la presenza, in alcuni frangenti, di fin troppi bambini), un plauso non può che andare agli sforzi organizzativi profusi dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste, apparso, nella sostanza, discretamente incisivo.
Nella foto: il cordone di protezione davanti a Palazzo del Pincio
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