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Il Tar rigetta la domanda cautelare della Società Tempio CrematorioCIVITAVECCHIA - <<La risposta a quanti paventavano che il Forno avrebbe cremato migliaia e migliaia di salme provenienti dagli angoli più sperduti del globo terrestre è finalmente arrivata: il Tar del Lazio ha rigettato la domanda cautelare della Società Tempio Crematorio per l'annullamento delle 18 prescrizioni ambientali imposte dall’allora Sindaco Antonio Cozzolino, tra cui quella del limite annuale al numero di cremazioni, sostenendo che “le prescrizioni stabilite non appaiono né irragionevoli né sproporzionate;”>>. L’annuncio giunge dal Gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle. <<L'inerente Ordinanza del Tar, oltre a sottolineare che le prospettive di un futuro esito favorevole del Ricorso presentato dalla Società stessa sono assai remote, conferma che, anche nel caso dell’Aia di Tvn, sarebbe abbastanza complesso per il Giudice Amministrativo sostenere l’illegittimità di prescrizioni impartite dal Sindaco suddetto ai sensi del Testo Unico delle Leggi sanitarie finalizzate ad introdurre misure di prevenzione primaria, come peraltro richiesto dalle maggiori Autorità scientifiche nello Studio Epidemiologico pubblicato dal Dep nel maggio 2016. Il Tar, infatti, ha ribadito che “ai sensi dell’art. 216 del Regio Decreto n. 1265 del 2934 il Sindaco è titolare di un generale potere di vigilanza sulle Industrie insalubri e pericolose, che può anche concretarsi nella definizione di prescrizioni relativamente allo svolgimento dell’attività” Risultato: il Forno Crematorio da qui al 31 dicembre dovrà rispettare il numero massimo di cremazioni prescritto per il secondo anno di attività oppure restare fermo, a meno che l'Amministrazione Comunale non decida di concedere una deroga, a dispetto dei proclami degli attuali Vicesindaco Massimiliano Grasso ed Assessore Alessandra Riccetti di solo pochi mesi fa contro il Forno medesimo>> |
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