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La rete delle Vie Francigene

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Cammini Francigeni Disegno 1Percorso assolutamente da valorizzare ad opera delle Amministrazioni Comunali del territorio

CIVITAVECCHIA / TOLFA / ALLUMIERE - Nelle ultime puntate della Rubrica "Storicamente" sono stati descritti i seguenti argomenti: la presenza dei Longobardi nel territorio dei Monti della Tolfa e riferimenti ai toponimi di origine Longobarda come l'area "Costa Lombarda", dove è presente un "sepolcreto

altomedievale, con tombe a inumazione disposte all'interno di un semicerchio del diametro di 23 metri, realizzato con grossi blocchi squadrati di pietra. A ciascuno di essi è appoggiata una sepoltura di forma rettangolare, rivestita sul fondo e sulle pareti da lastre di pietra. I molti frammenti ceramici dei secoli IV-VIII d.C. che sono stati ritrovati e la tipologia del sepolcreto stesso fanno pensare ad un popolo di stirpe germanica. Il toponimo fornisce il nome: questa zona, infatti era al confine tra il Ducato di Roma ed il territorio longobardo. A questa lingua sono da ricondurre i toponimi Piano del Gallo (da wald) e Guinzone (da guinza), situati nelle vicinanze ed entrambi riferiti ad aree boscose. Inoltre, è stato ampiamente illustrato che il percorso effettuato da detta popolazione, per scendere nella nostra penisola, prese il nome di "Mons Langobardorum", italianizzato in Via di Monte Bardone, toponimo Monte Bertone (nell'area, appunto, dei Monti della Tolfa), dove sono state ritrovate tombe con copertura "alla cappuccina". Tale percorso si snodò non solo lungo le strade consolari ma, per sfuggire dal controllo dei Bizantini, in seno a quelle montuose, vicinali raccordate tra loro, guadi e vie secondarie.

Laddove i Longobardi si insediarono furono eretti luoghi di culto e molte sono le alture ed aree montuose che prendono il nome dall'Arcangelo Michele. Tale figura era il loro protettore e patrone, in quanto ben delineava la forza e l'aggressività belligerante di questo popolo e la ritroviamo anche nella prima monetazione in oro con Re Cuniperto (688 - 700). L'effige dell'Arcangelo fu riprodotta sugli scudi dei guerrieri, così come descritto dal Monaco e Storico longobardo Paolo Diacono. In una seconda fase, la Chiesa per evangelizzare le popolazioni "pagane" fece dei luoghi di culto dedicati al "Capo della Milizia Celeste" che, nelle Sacre Scritture, viene citato come l'Arcangelo che sconfisse in cielo il diavolo e la sua armata di angeli ribelli. A tal riguardo, abbiamo visto, precedentemente, che l'ordine dei Benedettini ne edificò di appositi; chiaro esempio, la vicina Abbazia Benedettina di Piantangeli (toponimo "Pian d'Angelo" con diretto riferimento a S. Michele). Non troppo distante troviamo "Monte Sant'Angelo a 4km a nord dell'abitato di Allumiere, alle falde settentrionali del monte si trova il fontanile omonimo" (toponimi spesso utilizzati in riferimento a San Michele: "Sant'Angelo", "Sant'Angeletto", "Sant'Arcangelo"). Tale area era collegata ad un tracciato detto "Passo di Viterbo, uno dei pochi punti in cui il Mignone fosse guadabile e dove si potesse costruire un ponte, per la relativa vicinanza alle sponde e la loro solidità. Localmente permetteva di collegare in modo rapido i due grandi insediamenti di S. Arcangelo e Monte Monastero, rispettivamente sulla riva sinistra e destra del fiume. Detta strada manteneva un tracciato etrusco, che da Grotta Pinza si dirigeva a San Giovenale ed a Blera."

Dopo aver fatto questo sunto delle ricerche pubblicate, supportate da decine e decine di fonti storiche e bibliografiche, è logica conseguente collocare l'area dei Monti della Tolfa in una realtà più ampia. Abbiamo parlato, nell'ultimo articolo, della presenza di Santuari in Europa, come Saint Michel Mont Mercure (in Vandea), un esempio che vede "la sovrapposizione di San Michele a Mercurio". Potremmo anche citare "Mont Saint Michel", con la famosa Abbazia Benedettina, nonché punto di partenza per quella che viene chiamata la "Via Micaelica" o "Cammino dell'Angelo". Il riferimento è alla rete stradale di pellegrinaggi, interni alla Francigena, solo per citare le mete principali: Mont Saint Michel, San Michel d'Aiguilhe (Le Puy en Velay), Sacra di San Michele in Val di Susa, la Tomba di San Pietro a Roma, Benevento ed il Monte Sant’Angelo sul Gargano. Quest'ultima era la capitale religiosa Longobarda e meta di pellegrinaggi. Moltissime sono le località che hanno conservato il Culto di San Michele Arcangelo e l'area dei Monti della Tolfa, ancora da valorizzare da questo punto di vista, conserva un patrimonio di inestimabile valore, con numerose testimonianze storiche e toponimi che indicano la presenza dei Longobardi e del Culto Micaelico sul nostro territorio. La nostra Campagna di Sensibilizzazione, intrapresa circa tre mesi fa e supportata da numerosi articoli di Storia, a questo punto si rivolge, oltre che a quella Civitavecchiese, alle altre Amministrazioni Comunali del territorio stesso, affinché valorizzino detto percorso, anche con apposita cartellonista, al fine di inserirlo a pieno titolo nella Rete delle Vie Francigene, nonché Cammino d'Identità Europeo.

Nel disegno:

La ricostruita strada "Dalli Bagni alle Lumiere" tratto dall’Archivio di Stato e presente altresì in "Le Lumiere storia di Allumiere dalle origini al 1826" di Riccardo Rinaldi; 3^ edizione; 2014; pag. 182.

 

 

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