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Palmieri e Fortunato, deleghe rimesse

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Andrea Palmeri-1I dimissionari: <<Assordante mutismo dei Consiglieri sull'Aia a Tvn>>

CIVITAVECCHIA - Primi, concreti effetti a seguito del rinnovo dell’Aia per Tvn. Il Comitato “SenzaPaura”, <<prendendo atto che in merito a tutela di salute pubblica, qualità dell'aria ed ambiente del Comprensorio non sono stati fatti quei passi avanti che l'Amministrazione comunale aveva preannunciato>> e nei quali tutti i componenti del medesimo <<avevamo riposto fiducia>>, stamani ha ufficialmente rimesso le deleghe ricevute

(alla Trasparenza, Andrea Palmieri (nella foto); alla Bandiera Blu, Francesco Fortunato) nelle mani del Primo cittadino, Pietro Tidei. Le motivazioni addotte a tali dimissioni sono: <<1) l'Aia approvata non prevede riconsiderazioni inerenti i limiti di emissione dei “microinquinanti”. Tali limiti si attestano ancora su livelli che il Comitato ritiene del tutto inaccettabili per la capacità di recupero del Comprensorio suddetto e perché tale contaminazione comporta ripercussioni ambientali e sanitarie potenzialmente molto pesanti. 2) La diminuzione dei limiti di emissione delle polveri, da 180 t/a a 160 t/a è ritenuta del tutto ininfluente in quanto nel 2011 la stessa Enel ha dichiarato 55 t/a e nel 2012, 62 t/a. 3) Con i poteri speciali dati al Sindaco ai sensi degli artt. 216 e 217 del Regio Decreto 1256/1934, il medesimo non ha voluto dettare prescrizioni per la fissazione dei limiti delle quantità totali di carbone utilizzato e delle ore equivalenti di funzionamento, portando a soluzione le problematiche dichiarate al punto 13 e 14 del famoso documento attestante le criticità di Torre Valdaliga Nord. 4) Indipendentemente dal Piano Regionale di Qualità dell'Aria o da qualsiasi limite emissivo fissato da qualsiasi tipo di norma, Tidei non ha voluto imporre quale prescrizione ai sensi dell’art. 217 del R.D. 1265/1934, l'utilizzo di un combustibile con tenore di zolfo inferiore allo 0,3% garantendo così una sicura riduzione delle emissioni degli ossidi di zolfo. 5) Gli interventi approvati (Bosco nell'area ex serbatoi con conseguente recupero dei sedimenti dragati, data di chiusura della centrale per il 2034, predisposizione di una rete deposimetrica) risultano essere sovrapponibili alle prescrizioni Via presenti nel Decreto 680 del 2003. 6) Per quanto sopra riportato è lecito attendersi un sostanziale aumento delle quantità massiche emesse al camino dalla Centrale. Tale aumento, pur risultando presumibilmente in accordo con i limiti esistenti, rappresenta un passo indietro ed un nulla di fatto rispetto la condizione di sofferenza sanitaria della popolazione, come attestata dai rapporti epidemiologici. 7) È assordante l’improvviso mutismo che sembra aver colpito i Consiglieri, ancor più i cosiddetti “giovani”, un mutismo che ci fa temere che, proprio su Enel, l’accordo programmatico pre-elettorale si sia sciolto come neve al sole. Constatando infine che, dopo 5 anni dall'entrata in funzione della Centrale, il Ministero non ne ha ingiunto la chiusura per il mancato assolvimento delle prescrizioni vincolanti per l'esercizio, che il Sindaco stesso non ha utilizzato la facoltà di imporre prescrizioni, che la politica non ha assolto alla promessa inversione di rotta rispetto l'atteggiamento di sudditanza nei confronti dell’Ente elettrico, il Comitato non può far altro che sottolineare la non corrispondenza delle decisioni intraprese dall'attuale Amministrazione rispetto agli obiettivi fondanti il Comitato stesso e stigmatizzare l'atteggiamento irresponsabile di Tidei nel condurre la vertenza>>. 

 

 

 

 

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