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L’alienante mondo del lavoro in un Musical divertente, con punte di riflessioneCIVITAVECCHIA - Portare in scena il duro e sovente alienante mondo del lavoro, non è comunque cosa facile; farlo parlando anche di morti bianche, lo è ancora meno; in particolar modo se, al contempo, per risollevare l’animo e non perdere del tutto la parte gioiosa che ogni vita sa offrire, si vuole farlo in modo divertente. Eppure, Marco Rea, inoltre grazie a quattro energiche donne, in “Dipende tutto da me o quasi” al Nuovo Sala Gassman c’è riuscito eccome. Colloquiando con Teresina ( forse il sanitario per eccellenza ), il protagonista rimane in bilico tra il suo quotidiano operare da idraulico ed il sogno, mai abbandonato, di dare una svolta al proprio vivere al ritmo di Tip Tap ( proprio come i suoi miti, Gene Kelly e Fred Astaire ); tra uno sciacquone intasato ed un provino superato alla grande. E con la voce fuori campo, ma sempre nelle orecchie, delle zio / principale, a ricordargli di “lasciar stare le ballerine”.
Foto a corredo “by” Fulgenzius Un grazie speciale alla Blue in the Face per la squisita ospitalità riservataci |
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