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Turismo, "Occorre ristabilire equità"

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La Tidei fa il punto sulle concessioni demaniali marittime e lacustri

ROMA / CIVITAVECCHIA - <<Come era prevedibile, la Corte di Giustizia europea ha bocciato le proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime e lacustri per

l'esercizio delle attività turistico ricreative, ribadendo che nessuna concessione può essere giudicata senza una procedura di selezione pubblica, imparziale e trasparente>>. Ad intervenire in merito è la Deputata Marietta Tidei: <<Tuttavia - continua – detta Corte, come sostenuto dal Governo italiano, ha riconosciuto che l’articolo 12 della Direttiva Bolkestein consente agli Stati membri di tener conto, nella procedura di selezione, altresì di motivi imperativi di interesse generale quali, in particolare, la necessità di tutelare il legittimo affidamento dei titolari delle autorizzazioni, permettendo loro di ammortizzare gli investimenti effettuati che però non possono giustificare una proroga automatica. Da questo punto di vista ritengo importante che nelle prossime ore il Governo stesso vari il testo di Legge delega per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime e che tale Legge contenga elementi che consentano di cogliere tutti i margini previsti nel dispositivo della sentenza e che attivi immediatamente il negoziato per il periodo transitorio. Nell’immediato – spiega ancora la piddina - il relatore al Decreto legislativo Enti Locali, che è attualmente all’esame della Camera, Antonio Misiani, inserirà la norma che dovrà garantire da subito la continuità delle attività degli attuali concessionari nelle more dell’approvazione della Legge suddetta. Ed in particolare, quest’ultima deve prevedere un primo congruo periodo transitorio da negoziare con la Commissione europea per l’applicazione della disciplina di riordino. Deve altresì prevedere i criteri per stabilire il valore delle Imprese tenendo conto di investimenti realizzati, valore commerciale ed avviamento. Deve essere tenuta in considerazione, inoltre, la professionalità e l’esperienza acquisita dagli attuali concessionari (come avvenuto in altre attività economiche) e deve fissare criteri e modalità di affidamento delle concessioni, che consentano alle Regioni, a loro volta, di fissare i limiti minimi e massimi di durata delle stesse ed il numero massimo di concessioni di cui un Operatore economico può essere titolare di concessione. Si dovrà in più dare attuazione al rilascio di nuove concessioni con Bandi pubblici solo secondo quanto previsto dal Codice della Navigazione. Infine occorre procedere ad una revisione dei canoni concessori superando l’attuale sistema e tornando all’applicazione di valori tabellari al fine di ristabilire equità dei canoni e risolvendo i contenziosi in essere coi cosiddetti pertinenziali. Abbiamo di fronte una grande sfida che può, anzi deve, diventare una grande opportunità per la nostra economia turistica balneare e per le oltre 30 mila Imprese e circa 500.000 addetti che, grazie alla loro intraprendenza, possono offrire Servizi rilanciando il Turismo nel nostro Paese>>.

 

 

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