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Scelte affettive "contro Natura"

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Cornice rainbow.dettaglio.1Moltissimi coloro che condannano duramente la violenza omofoba 

CIVITAVECCHIA - Indicativa quanto istruttiva l’esperienza fatta grazie alla prima iniziativa promossa in città dai “Giornalisti per il Sociale”. La stessa, in occasione della Giornata internazionale contro omofobia, bifobia e

transfobia, ha attraversato alcuni tratti del centro storico simbolicamente rappresentata da una Cornice Rainbow recante, inoltre, un oltremodo emblematico Triangolo Rosa. Decine e decine gli intervistati, di sesso ed età tra i più disparati, sì da poter infine fornire ai nostri lettori un quadro finale il piu’obiettivo possibile su tematiche delicatissime e tuttora poco conosciute da molti. I motivi indicati all’origine di tanta ignoranza? Su tutti, la poca informazione profusa da alcuni Media. E - aggiungiamo noi - purtroppo sovente, la mirata disinformazione perpetrata anche tramite i Social network (che di Social hanno sempre meno…). “E’ giusto che ognuno stia con chi vuole e ci faccia insieme ciò che gli pare, in totale libertà”- la risposta per la maggiore in merito a determinate scelte affettive. “L’importante è che stia lontano, o lontana, da me” - un'altra affermazione abbastanza frequente. E, inevitabilmente, alcuni estremismi, ad iniziare da un ragazzo che, professandosi “di destra”, faceva inizialmente coincidere il suo credo politico con l’essere portato a non concepire la scelta di chi, alla ricerca della propria, vera identità, inizia un percorso, emotivo e fisico, per cambiare sesso. Altresì un anziano, il quale, inoltre richiamando situazioni di quando era giovane, ha definito l’essere gay come una “malattia” inoltre abbinando tali persone esclusivamente a delle classi agiate. Senza contare una signora, che ha inteso definire l’affermare l’identità suddetta da parte di questi ultimi, come delle lesbiche e quant’altri, come un qualcosa “contro Natura, che chiede la vendetta di Dio”. Parole durissime, però, anche contro la violenza ai danni dei suddetti. E tra coloro che hanno palesemente condannato la medesima, un uomo convinto della necessità di dover in tal senso legiferare in base al modello americano. Una giovane donna a sostegno di tale tesi: “Non dico che a coloro che si rendono rei di atti di omofobia od altro di così ignobile, debba essere applicata la pena di morte, ma qualcosa di molto severo, si”. Ed a pensarla come i due, moltissimi altri nostri concittadini. 

 

 

 

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