Basta chiacchiere; urge dotare l'Ospedale di Civitavecchia di un reparto di Radioterapia

CIVITAVECCHIA - Angelo Lucignani, vice Presidente dell’Adamo: <<Volevo parlarne alla Marina di Civitavecchia in occasione di un Concerto che stavo organizzando aderendo ad un’iniziativa del Comune, ma lo stesso, causa Covid, è stato rinviato unitamente ad altre iniziative.

Quindi quello che volevo dire sul palco  lo dico qui su Facebook. Come è piuttosto noto, l'Adamo Onlus assiste i malati di tumore del comprensorio con varie iniziative, tra cui quella di trasportarli a fare radioterapia a Viterbo e Roma. Lo fa da 21 anni. Ora è difficile andare avanti.
Per via del Covid che ha ridotto i volontari e preteso il doppio dei mezzi e dei volontari per trasportare le stesse persone (distanziamento sui mezzi); per via delle persone malate che aumentano e che ci chiedono aiuto; per via della crisi che ha ridotto le entrate economiche all'Adamo; per via dell'ambiente inquinato che ci chiede di cambiare entro qualche anno il parco autovetture, sostituendo le attuali con mezzi elettrici costosissimi.
In questi giorni, durante uno dei miei viaggi a Viterbo per accompagnare i pazienti ho conosciuto una ragazza forte e coraggiosa che combatte con un tumore. Le avevo chiesto di salire sul palco della Marina a raccontare la sua storia. Lei mi ha detto che non se la sentiva, ma che ci avrebbe pensato. Poi non se ne è fatto più niente, e mi ha autorizzato a parlare di lei, anche se io non dirò il suo nome.
La storia è semplice e gravissima e purtroppo non infrequente. Tumore al seno, intervento chirurgico e chemio, prima rossa e poi gialla (chi sa di cosa sto parlando starà rabbrividendo). Poi radioterapia. 35 viaggi a Viterbo dal lunedì al venerdì. Ma non basta. Pochi giorni fa chiede di andarla a prendere (alle 6,50 del mattino) davanti all'Ospedale di Civitavecchia. Perché - le chiedo - se abita altrove ? Mi dice: Perché oggi dopo la radio a Viterbo, debbo andare al Day hospital oncologico di Civitavecchia per continuare con un'altra chemio. E domani? - chiedo io? Devi rifare la radio ? Certo - risponde lei. Ripeo:  nello stesso giorno, una persona per curarsi deve andare a Viterbo, fare la radio, tornare, andare in Ospedale a Civitavecchia e fare una chemio.
NON E’ ACCETTABILE!!!
Mi rifiuto di vivere passivamente una situazione del genere sapendo che domani potrebbe toccare a me, a mia moglie oppure ai miei figli o a chiunque stia leggendo questa cosa, magari facendo gli scongiuri, che sinceramente credo servano a poco.
Potrebbe servire di più condividere questo messaggio, far arrivare forte e chiaro a tutti i politici che alle prossime Elezioni cittadine non si dovrà votare nessuno che non ponga questa situazioni tra i primi impegni elettorali. Far arrivare forte e chiaro alla Regione Lazio che a Civitavecchia c'è gente stufa di meline grammaticali e che vuole potersi curare in modo civile senza dover contare su un gruppo di volontari che oggi ci sono e domani potrebbero non esserci. Spero che i Giornali ripetano e amplifichino questa esigenza reale; spero che i politici battano i pugni sulle scrivanie che contano perché le competenze sono chiare, è una questione di competenza della Regione, ma quello che non è chiaro sono le dinamiche che non rendono concrete le dichiarazioni dei vari politici di turno che si manifestano apertamente preoccupati per questa Radioterapia che non arriva.
Spero che la gente comune condivida questa esigenza, protesti, manifesti civilmente nel rispetto di ogni norma Covid e non Covid, e la faccia propria e non si limiti ad appoggiare me o qualche altro sfigato come me che chiede di queste cose. Se potete condividete, ma non per far contento me, ma per far tremare chi deve decidere su questo argomento e non lo sta facendo. Scusate se sono stato lungo, ma l'argomento è molto serio e credo valga la pena spendere qualche minuto a leggere di queste cose. Grazie per chi vorrà condividere e appoggiare questa battaglia>>.

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