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Autismo, “Carenza cronica di Servizi”

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Lamentata dall'Associazione Ottavanota in un incontro con Carlo Tarantino

CIVITAVECCHIA - Carlo Tarantino ha di recente incontrato alcune famiglie dell’Associazione locale Ottavanota.

Presente nell'occasione anche Maurzio Ferraro, genitore di una ragazza affetta da autismo grave e Presidente della Cooperativa Sociale Integrata Agricola “Giuseppe Garibaldi” di Roma. <<Lo stesso ha raccontato l'esperienza di un gruppo di genitori con figli bisognosi di supporto intensivo che hanno dato vita a una delle esperienze più avanzate dal punto di vista organizzativo e dell’inclusione sociale. I Soci fondatori della Cooperativa sono giovani adulti con autismo severo ed operano come componenti di una vera e propria Impresa all’interno della quale si realizza un setting abilitativo monitorato dalla comunità scientifica.>> La “Giuseppe Garibaldi” (alla quale si riferiswce la foto, ndr) ha realizzato un progetto pilota in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma e dell’Istituto Superiore di Sanità. Tale progetto è stato premiato da Confagricoltura, per il secondo anno consecutivo, come il più significativo a livello nazionale ed è attualmente monitorato dalla Facoltà di Economia di Tor Vergata, che ne sta valutando la possibilità di estenderlo in altre Regioni. <<Al centro della discussione vi sono state la diffusione della patologia e la carenza di informazione e di Servizi di assistenza. E l’Ottavanota, rappresentante di tante famiglie di Civitavecchia, lamenta ad oggi una carenza cronica di questi ultimi. Nel corso della riunione è quindi emersa la necessità di dare concreta attuazione all’istituzione del Distretto Sociosanitario, al Punto Unico di Accesso ed all’attivazione dell'Unità di Valutazione Multifunzionale, così come è tempo di dare via al riordino dei Servizi suddetti dando il giusto peso alla Progettualità individuale ed al budget di Salute. Mi impegno dunque a farmi portavoce di tutte le famiglie nelle quali sia presente una disabilità grave affinché venga riconosciuto loro il diritto soggettivo, in luogo dell'attuale interesse legittimo, ai Servizi di tutela del progetto di vita dei propri figli, rappresentando questa istanza nelle sedi istituzionali competenti>>.

Foto gentilmente concessa

 

 

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