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Porto, infrastrutture a venire

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Il preannuncio: <<Sulla viabilità di raccordo a servizio della Darsena Traghetti saranno impegnati 5,4 mloni di euro>>

CIVITAVECCHIA - Con un gettito annuo di circa 580 milioni di euro, il Porto di Civitavecchia è risultato 6° nella classifica dell’Iva sulle merci in importazione assicurata allo Stato dai vari Scali marittimi. <<Pochi giorni fa è pervenuta all’Ente la nota del Ministero

sulla disponibilità delle quote del Fondo spettanti ai Porti di Roma e del Lazio - dichiara il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo. - E’ di 8,2 milioni di euro la cifra complessiva che possiamo, da subito, impegnare in opere di infrastrutturazione portuale. Di questi, 2,8 riguardano la percentuale spettante al Porto di Civitavecchia in quanto - come detto - sesto Porto in Italia ad aver versato più denaro nella casse dell’Erario e 5,4 la quota ripartita proporzionalmente tra le 15 Autorità di Sistema Portuale in base ai progetti che il Mit ha ritenuto di dover finanziare per la loro importanza a livello di infrastrutture nazionali. A tal proposito, ringrazio il nostro Ufficio Tecnico che ha redatto i progetti ritenuti meritevoli dal Ministero stesso, che ci hanno permesso di ottenere circa il 45%  dei 12,5 milioni della restante quota del Fondo.>> I 5,4 milioni di euro - è stato poi il preannuncio - saranno impegnati interamente sullo Scalo civitavecchiese, principalmente sulla viabilità di raccordo a servizio della Darsena Traghetti. <<Il progetto, inserito nelle Opere di urbanizzazione dei piazzali del Terminal Traghetti (I stralcio), rappresenta un necessario e naturale completamento di quelle marittime realizzate ed ultimate nell’ambito del I Lotto delle Opere Strategiche, nonché del nuovo pennello (pontile 2) della Darsena medesima, la cui realizzazione sarà avviata nel corso del 2019>>. I 2,8 milioni di euro saranno invece destinati ad Opere di efficientamento infrastrutturale dei tre Porti del Network laziale. <<Presumibilmente sulla riorganizzazione del Sistema ferro nell’area portuale di Civitavecchia - per il quale abbiamo anche ottenuto un finanziamento di 300.000 euro dalla Regione Lazio - ed interventi sulla Banchina polifunzionale numero 23; mentre sul Porto di Gaeta procederemo con la progettazione per la delocalizzazione della cantieristica (il cosiddetto Piano Frattasi) e, insieme al Comune, con il finanziamento per il rifacimento del Waterfront cittadino. I tre Porti non solo hanno contribuito, in maniera determinante, alla determinazione del gettito Iva prodotto dalla Portualità  italiana, ma hanno anche beneficiato, grazie alla bontà dei progetti infrastrutturali presentati, dell’equilibrato e giusto sistema di ripartizione del Fondo perequativo di tale gettito che tiene conto dell’esigenze infrastrutturali dei singoli Porti.>> Nel complesso – spiegano ancora da Molo Vespucci - la manovra sull’Iva ha fatto arrivare ai Porti italiani 63 milioni di euro – poco meno dell’1% -  dei 10,5 miliardi versati all’Erario dai Porti italiani per l’anno 2016. 50,8 milioni si dividono secondo la percentuale di Iva prodotta, mentre i restanti 12,7 vengono suddivisi in maniera inversamente proporzionale, per premiare i progetti prioritari di rilevanza nazionale e, inoltre, per favorire gli Scali minori che si trovano in fondo alla Graduatoria.

 

 

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