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Si inaugura l’Hospice Oncologico

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Notevole la valenza del progetto che darà un sostegno concreto ai malati terminali del territorio 

CIVITAVECCHIA - Il momento tanto atteso nel territorio sta arrivando. Oggi, alle ore 17.00, verrà inaugurato l'Hospice  Oncologico, che metterà a disposizione

10 posti residenziali e, successivamente, 40 domiciliari per le Cure Palliative. L'importanza del medesimo è stata già ampiamente sottolineata da più parti. Notevole la valenza dell’inerente progetto, che darà un sostegno concreto ai malati terminali. <<L’Hospice è una struttura integrata ed interfacciata con il trattamento a domicilio e rivolta prioritariamente ai pazienti in fase terminale che necessitano di assistenza medica ed infermieristica specifica di entità tale da non poter essere erogata temporaneamente e/o stabilmente a domicilio. - spiegano dalla Asl Roma 4 - Le Cure Palliative  sono un approccio che migliora la qualità di vita dei pazienti attraverso la prevenzione ed il controllo della sofferenza, in presenza di una precoce identificazione e un’impeccabile valutazione e trattamento del dolore e degli altri sintomi fisici, psicosociali e spirituali. Affrontare la fine della vita, controllando il dolore e gli altri sintomi fastidiosi, fornendo  un sostegno attivo e attento, garantendo un sistema delle Cure, sono i principi fondamentali su cui si basano queste ultime.  Il pazienti ed i suoi familiari sono il “progetto assistenziale condiviso in équipe”; la terapia ed il supporto relazionale fanno parte dell’attenzione verso la “persona” piuttosto che verso gli aspetti diagnostico-curativi della malattia, tenendo in considerazione non solo i bisogni clinici ma anche quelli emozionali, psicologici e spirituali dei suddetti.>> Gli obiettivi specifici dell'Hospice sono: 1) individuare e farsi carico di problemi specifici, psicologici, sociali, spirituali, pratici, delle aspettative che i malati nutrono, di speranze e di paure; 2) preparare ed accompagnare i familiari alla fine della vita del congiunto, promuovendo l’autodeterminazione; 3) accompagnare il malato al fine vita nel rispetto della dignità umana e della persona; 4) garantire servizi di intrattenimento per “distrarre” pazienti coscienti e familiari durante il periodo di degenza; 5) garantire un ambiente accogliente e funzionale che offra l’idea di “come stare a casa”; 6) garantire la corretta gestione del dolore.

Foto gentilmente concessa

 

 

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