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Quale futuro per Via Piave?

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Quesito rivolto all'Amministrazione Comunale a 100 anni da quella Prima Battaglia

CIVITAVECCHIA - Abbiamo appreso che, da pochi giorni, la Giunta Comunale ha rilasciato parere favorevole al cambio di nome di Via Piave in "Salita dell'Arciconfraternita del Gonfalone." Quest'ultima denominazione è in memoria al tradizionale tratto di percorso della Processione del Venerdì Santo che,

nella fase del rientro, vede impegnati in una gran corsa tutta in salita i portatori delle statue sacre. Un evento religioso e tradizionale degno di nota, tra l'altro molto sentito in città. La cosa che fa riflettere è la scelta dell'Amministrazione Comunale di non aver fatto cenno ad altre collocazioni per la futura ubicazione di Via Piave. Vorremmo ricordare che proprio quest'anno ricorrono i 100 anni dalla Prima Battaglia del Piave dove migliaia di soldati italiani sono caduti per la Patria contro l'esercito austro-tedesco.

Breve cenno storico sulla Prima Battaglia del Piave

Nella Prima Guerra Mondiale l'esercito italiano combatté tre importanti battaglie sul Piave, tra il novembre del 1917 e il giugno del 1918, contro le formazioni austro-tedesche. Il 9 novembre 1917 vennero fatti saltare i ponti ed il Comando Supremo passò da Raffaele Cadorna a Armando Diaz. Il giorno seguente (10 novembre) ebbe inizio la prima battaglia del Piave. Numerosi furono i tentativi degli eserciti austro-tedeschi di guadare il fiume, tutti arrestati fino al 9 dicembre; gli eserciti nemici realizzarono una piccola testa di ponte a Caposile, ma il 26 dicembre furono respinti sulla sinistra del fiume.


Articolo integrale da Il Resto del Carlino - La Patria Anno XXXIII n°319 di giovedì 15 Novembre 1917

"Il dominio del Piave fortemente tenuto. L'assestamento del fronte montano. Il Bollettino del Comando Supremo. 14 Novembre 1917. All'alba di ieri, il nemico, dopo breve ma intensa azione di artiglieria, tentò un violento colpo di mano contro le nostre posizioni dal lago di Ledro al Garda. L'attacco fallì per la valida resistenza opposta dai nostri che obbligarono il nemico a ritirarsi. Sull'altipiano di Asiago, nella notte sul 13, le truppe occupanti le posizioni avanzate di monte Longara, dopo aver respinto un quarto e più formidabile attacco nemico vennero ritirate sulla retrostante linea di resistenza. Nel pomeriggio di ieri, l'avversario dalle alture a sud di Gallio puntò sul monte Sisemol, ma venne respinto. Dalla regione di Asiago alla Val Sugana nostri posti avanzati hanno sostenuto vivaci combattimenti col nemico proveniente dalla fronte Piana di Marcesina - Monte della Forcellona - Monte Lisser. Tra il Brenta e il Piave, il nemico occupa la linea Tezze-Lamon-Fonzaso-Arten-Feltre. In lotte parziali nostri nuclei di copertura a Tezze e agli ex forti di Cima di Campo e di Cima di Lan, hanno opposto valida difesa. Lungo il Piave, l'attività combattiva è andata aumentando: le opposte artiglierie sviluppano intense azioni di fuoco; tentativi nemici di passare il fiume tra Quero e Fener, a San Donà di Piave, e ad Intestadura vennero sventati con gravi perdite per l'avversario; si combatte vivacemente alle Grade di Papadopoli, ed a Zenson, dove la nostra controffensiva è continuata, ma non è ancora riuscita a sloggiare completamente l'avversario. A Grisolera nuclei nemici poterono infiltrarsi nella zona paludosa tra Piave e Vecchia Piave, dove però sono contenuti. Nella giornata vennero catturati 121 prigionieri e qualche mitragliatrice. I nostri aerei hanno ripetuto efficaci azioni di bombardamento. DIAZ."

Articolo correlato: http://www.lacivettadicivitavecchia.it/attualita/10073-toponomastica-in-fieri

 

 

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